Apple ha tanti pregi, ma anche tanti difetti. Il principale di questi ultimi sono le strategie commerciali estremamente restrittive che applica. L’esempio più ecclatante che forse alcuni non conoscono o non ricordano è che inizialmente l’iPhone doveva essere una piattaforma chiusa, ovvero Apple non aveva previsto che sviluppatori indipendente potessero sviluppare applicazioni da installare sul telefono. Diversi mesi dopo Apple ha rilasciato l’SDK ed inaugurato l’App Store. Ora si contano più di 50.000 applicazioni che fanno la fortuna ed il successo di iPhone e dell’iPod Touch.
La storia ora si ripete sempre per quanto riguarda il mercato delle applicazioni, molte applicazioni sottoposte al vaglio di Apple non vengono approvate ed i motivi spesso non sono comprensibili agli sviluppatori ed utilizzatori finali. In questo regime restrittivo spopola e prolifera sempre di più Cydia, un repository alternativo dove si possono scaricare applicazioni da installare sugli iPhone sbloccati. Per chi non lo sapesse ogni applicazione che può essere scaricata dall’App Store deve essere prima approvata da Apple, cosa saggia se il controllo serve a bloccare applicazioni pericolose per la privacy dell’utente o contenenti bug, aspetto errato e mal digerito dagli utenti se questo controllo serve a censurare applicazioni per motivi strettamente commerciali.
I programmatori che vedono respinte le loro applicazioni da Apple possono però pubblicarle su Cydia, un repository non ufficiale di applicazioni compatibili per iPhone. Secondo le statistiche il 10% degli iPhone ha installate applicazioni scaricate da Cydia. Nello specifico Cydia è un programma sviluppato da Jay Freeman aka Saurik installabile sui dispositivi Jailbroken e permette di installare giochi, applicazioni, temi ed altre cose non permesse ufficialmente da Apple. Sempre tramite Cydia è possibile anche utilizzare l’iPhone con operatori diversi da quelli previsti dal contratto originale (AT&T negli USA per esempio).
L’esplosione del successo di Cydia è però avventua negli ultimi giorni, dopo che Apple ha rifiutato Google Voice nel proprio App Store. Google Voice è un’applicazione che consente di riunire le proprie linee telefoniche sotto un unico numero e consente di effettuare chiamate internazionali a tariffe convenienti. Google Voice (al momento solo negli USA) consente agli utenti di avere un unico numero universale tramite il quale fare e ricevere gratis le telefonate. Quando Google ha fatto richiesta che l’applicazione di Google Voice fosse resa disponibile nell’App Store Apple ha rifiutato affermando che “l’applicazione si sovrappone alle funzioni base dell’iPhone per chiamate ed sms”. Il concetto è che Google Voice riduce le entrate degli operatori telefonici partner di Apple.
E’ sempre per lo stesso motivo ad esempio che le chiamate via Skype possono essere effettaute solo in presenza di una rete Wi-Fi e non quando si è collegati alla normale rete 3G. Apple già precedentemente aveva bandito dall’App Store applicazioni quali VoiceCentral e GVDialer, ora però ha censurato un’applicazione sviluppata da Google, suo partner storico fin dal lancio del primo modello di iPhone. La polita commerciale di Apple è stata molto criticata dai principali blog tecnologici degli USA.
Google Voice ora è disponibile tramite Cydia, la FCC americana indaga su Apple e sono sempre più numerosi gli utenti che sbloccano il loro iPhone. Siamo sicuri che la strategia perseguita da Apple sia quella vincente?
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